Stamani, per caso, ho aperto Google Maps, sono andato su
San Vincenzo, ho zoomato sul paese e sono trasecolato. Sullo schermo rivedevo
di nuovo tutta la meravigliosa spiaggia di Viale Marconi. Non solo, c’era anche
tutta la spiaggia, dalla Torre alla piazza della chiesa. Un’unica spiaggia
davanti a tutto il paese, senza alcuna interruzione, esattamente così com'era
fino agli anni Cinquanta. Sparite anche tutte le scogliere, i pennelli, le
tinozze. Tutto tornato come nell’immediato dopoguerra. Cos’era successo?
Sono andato sulle FAQ di Google Maps, e ho trovato la
spiegazione.
Per un errore commesso nella notte da un tecnico di
Mountain View, erano state scambiate le pagine di Google Maps e così a noi
apparivano quelle dell’altro universo parallelo (l’universo SV-bis) del quale
purtroppo noi non facciamo parte, ma che è invece popolato da nostri avatar,
alter ego.
L’universo SV-bis si autogenerò causalmente per una
sliding door apertasi nel 2004 a seguito dello sprigionamento, proprio nel
giorno delle elezioni comunali, di una nube di cloroformio che, uscita da una
crepa sotterranea della cava di San Carlo, si era sparsa su tutto il comune.
L’intera popolazione aveva così dormito tutto il giorno e
solo un giovane hippy locale, abituato a ben altre sostanze, si era svegliato
ed era andato a votare. Il suo unico voto valido (ovviamente per una lista di
suoi amici cannerecci) aveva comportato l’elezione di un sindaco e di un
consiglio monocolore, assai arzilli ed estremamente alternativi a tutte le
precedenti amministrazioni.
La nuova briosa giunta, preso atto che la decisione di
ampliare il porto era, per varie ragioni, ormai irreversibile, aveva però
deciso di bloccare immediatamente il progetto in corso e di adottare un
percorso decisionale democratico e partecipativo, come si fa in tutti i paesi
civili, quando sono in gioco opere (tipo porto e scogliere) dall’impatto e
dalle conseguenze irreversibili per tutti i cittadini e anche per i loro figli
e discendenti.
Il comune aveva quindi nominato una commissione con
alcuni suoi funzionari e alcuni esperti e competenti in materia, di varie
estrazioni tecniche e culturali.
Una volta scelto, dopo una lunga discussione al suo
interno, il progetto di massima, questo era stato esaurientemente illustrato e
pubblicizzato sui media. Quindi la commissione aveva tenuto numerose udienze
pubbliche, alcune anche in piazza, nelle quali erano stati invitati a
intervenire e a spiegare le loro posizioni e le loro controproposte
progettuali: balneari, ambientalisti, operatori turistici, tecnici del posto,
studiosi, blogger vari e, più che altro, tutti i cittadini che ne avevano fatto
richiesta.
Alla fine delle udienze la Commissione aveva elaborato
una relazione finale dove aveva risposto dettagliatamente ed esaurientemente a
tutti gli interventi, e a tutte le proposte, nessuna esclusa, accogliendole o
respingendole con le più complete motivazioni e aveva quindi preso la decisione
finale, modificata sulla base dei contributi accolti, trasparente e motivata, e
l'aveva sottoposta a Referendum popolare.
Il porto fu quindi realizzato, sulla base del progetto
più condiviso, risultato vincitore, con gli stessi posti barca attuali, in
nemmeno tre anni e, nello stesso importo previsto inizialmente (26 milioni), si
riuscì anche a eseguire - così come era stato previsto nel progetto finale -
anche le opere di recupero e ripristino di tutte le spiagge cittadine, così
com’erano in origine e fino al dopoguerra.
Purtroppo l’illusione è stata di breve durata. Google,
appena ricevute le prime segnalazioni, ha subito corretto l’errore e ora sullo
schermo sono riapparse le orride piazze di cemento, i capannoni di lamiera e
più che altro è di nuovo scomparsa tutta la spiaggia continua e senza
interruzioni del paese.
Ho fatto domanda di trasferimento nell’universo SV-bis,
ma mi hanno detto che son procedure lunghe e dall’esito incerto… Aspetterò.