Dopo la favorevolissima Transazione del Comune di San Vincenzo con ASA eccone un’altra con una storia ancor più lunga e travagliata che, se non ci fosse da piangere, sarebbe anche divertente e istruttiva
MAGGIO 1986
Il Comune dispone l’occupazione di urgenza di
una piccolissima porzione del grandissimo giardino del dott. Lippi lungo il
marciapiede di via Piave per una superficie di 8 mq, per installare una cabina
di distribuzione del gas metano
MAGGIO 1986
L’ordinanza viene notificata per sbaglio non al
dott. Lippi, ma ad una confinante.
GIUGNO 1986
Il Comune occupa la porzione di 8 mq. del
giardino Lippi e realizza la cabina.
NOVEMBRE 1987
Il Comune con delibera di Giunta n. 911/1987
definisce il percorso espropriativo. Ma la delibera viene annullata dal
Comitato regionale di controllo per svariate illegittimità. La pratica viene
poi abbandonata.
LUGLIO 2003
Il dott. Lippi scrive al Comune lamentandosi di
non aver mai ricevuto alcun indennizzo e chiedendo lo spostamento della cabina.
LUGLIO 2003
Il geom. Filippi risponde al dr. Lippi
comunicandogli che ASEM chiede per lo spostamento 11.818 euro e che quindi,
visto l’elevato importo, è meglio attendere che arrivi il nuovo gestore ASA per
effettuare lo spostamento.
MAGGIO 2004
ASA comunica che per lo spostamento della
cabina nelle vicinanze dell’ubicazione attuale occorreranno 24.517,51 euro
MAGGIO 2005
il geom. Meini scrive ai Lippi che lo
spostamento è troppo oneroso per il Comune, chiedendo quindi una soluzione
transattiva.
FEBBRAIO 2009
L’avvocato dei Lippi invia al Comune una bozza
di transazione nella quale si chiede, con squisito disinteresse, il pagamento
di 35.000 euro di indennità.
MARZO 2009
Il geom. Meini relaziona che 35.000 euro per
l’occupazione di 8 metri quadrati (euro 4.375/mq) è, a dir poco, uno sproposito
e quindi il Comune rifiuta la transazione.
GIUGNO 2013
Dopo solo 27 anni (mi pare che in 27 anni si
prescriva anche l’omicidio) gli eredi Lippi citano in tribunale il Comune
chiedendo lo sfratto della cabina e l’indennità di occupazione.
7 OTTOBRE 2013
Il Comune si costituisce
"TEMPESTIVAMENTE" (meno male) in giudizio e incarica l’avvocato (penalista, chissà perché) Procchi
di Piombino per la difesa, "SOLLEVANDO MOLTEPLICI ECCEZIONI DI RITO E DI
MERITO" (allora si dovrebbe star tranquilli. Fra due guanciali).
30 OTTOBRE 2015
Colpo di scena improvviso !!!
Il Comune con delibera di CC n. 93/2015, dopo
rinvio delle udienze e battagliera trattativa durata due anni, decide di
mollare agli eredi Lippi tutti i 35.000 euro già da loro richiesti.
DICEMBRE 2015
Viene firmata il contratto di transazione con
gli eredi Lippi e quantificati i costi finali della vicenda.
TRANSAZIONE 35.000
SPESE CONTRATTUALI 4.000
SPESE LEGALI - Onorari dell’avvocato: euro
9.642,88 (con appena due udienze interlocutorie. Sorbole! Pagati sull'unghia
senza fiatare.)
Spese per il tecnico incaricato del
FRAZIONAMENTO: euro 2.882,00
TOTALE: (salvo qualche omissione) 51.524,88
euro, pari per 8 mq. a euro 6.440/mq (quasi come un appartamento di lusso sul
mare)
Forse sarebbe stato meglio rinnovare la pratica
di esproprio o alla peggio spostare la cabina nel 2003 per la miseria di 11.818
euro.
Comunque, bisogna riconoscerlo, grazie a una
tostissima e determinata contrattazione, tutta lacrime e sangue, l’esito è
stato favorevolissimo per il Comune. Gaudeamus igitur!
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