giovedì 1 gennaio 2015

Ex officina Bensi - Lo "smontaggio" trionfalmente annunciato dai cantori della Giunta, in realtà è fallito - Bisognerà portare il Regolamento in un'officina autorizzata di Firenze - forse la solita officina Gracili - e pagare il conto salato.

Questo l'articolo uscito il 30 dicembre, dove sotto un titolo trionfalmente compiaciuto, si narrano le epiche gesta dell'equipe comunale che ha,con irrisoria facilità, smontato le tesi di un'opposizione "grossolanamente disinformata", dimostrando con grande agilità e sapienza giuridica l'avvenuto transito dell'edificio dalla classificazione prevista dal R.U. (M3) alla classificazione infima M4, grazie alle cui norme più che accomodanti, l'edificio potrà finalmente essere gonfiato come un'otre, moltiplicando enormemente la sua attuale superficie utile.

Perché i tre righi di facile dimostrazione di Roventini (e, si suppone del dirigente dell'urbanistica) appaiono per nulla fondati e l'edificio continua ad essere, ad ogni effetto,  secondo le norme, classificato in M3?
Molto semplice, per una miriade di ragioni. Se ne illustrano, per brevità, solo tre:

 - 1 - 
L'art 33 (qui sopra riportato) non dice affatto (come sostenuto da Roventini) che..... "con la decadenza della scheda" gli edifici diventano M4.
Dice invece che "Qualora sia decorso il termine di validità della convenzione o dell'atto unilaterale d'obbligo previsto dalla scheda" gli edifici diventano M4.
Nel nostro caso non è decorso alcun termine, non c'è stata alcuna convenzione, non c'è stato alcun atto unilaterale d'obbligo, quindi la fattispecie prevista dall'art. 33 non si è verificata e quindi le conseguenze previste (M4) non si applicano.
La scheda d7 è decaduta a seguito della Variante al RU del 2013, ma questa particolare circostanza non è prevista  dall'art. 33 che quindi è nel nostro caso inapplicabile.


 - 2 - 
L'edificio ex Bensi è classificato M3, non solo perché così ribadito all'interno della scheda B7, poi decaduta nel 2013, ma perché così classificato direttamente sulle piante del Regolamento Urbanistico (vedi planimetria qui sopra).
Con la decadenza della scheda perdono di valore la scritta (b7) e il tratteggio riportate in rosso, ma non la classificazione M3 riportata in nero, tale e quale a quelle degli edifici circostanti non inseriti in schede.
D'altra parte, che questa classificazione M3 in nero non faccia parte della scheda è dimostrato dal fatto che molte altre schede nelle quali la classificazione dell'edificio è prescritta all'interno della scheda, l'edificio stesso non riporta invece alcuna sigla nella planimetria di R.U.
Quindi nel caso dell'edificio Bensi la classificazione M3 è prevista, prima di tutto, dalla planimetria generale del regolamento Urbanistico e solo dopo anche dalla scheda B7, la cui decadenza non ha quindi alcuna rilevanza ai fini della classificazione dell'edificio, comunque esplicitamente censito in M3 nella planimetria principale del Regolamento Urbanistico.



 - 3 - 
Infine, ostacolo davvero impossibile da saltare, la descrizione che l'art. 21 del R.U. (qui sopra) da degli edifici inseriti in M4:
"Si tratta di edifici SENZA VALORE TESTIMONIALE e SENZA PARTICOLARE RUOLO nella definizione dello spazio urbano"
L'immobile Bensi possiede certamente un "valore testimoniale" e possiede certamente "un ruolo nella definizione dello spazio urbano" di gran lunga superiore e più importante del 90% degli immobili di San Vincenzo classificati come M3, gran parte dei quali di modesto o modestissimo valore e ruolo.
L'idea (anzi l'ossimoro) di Filippi e Roventini, che si tratti di un immobile privo di alcun valore e irrilevante in quello spazio urbano (alla stregua di una baracca alla Conchiglia), è semplicemente INSOSTENIBILE,  ILLOGICA,  ASSURDA e IRRAGIONEVOLE.
- - - - - - -- - - - -
Pertanto, a meno di non voler sbudellare l'intero regolamento Urbanistico, è facilissimo prevedere che l'edificio Bensi se ne resterà tranquillamente in M3 e che per lo "smontaggio" si dovrà trovare qualche chiave inglese più adatta di quelle finora reperite.

Le ulteriori considerazioni logico-giuridiche, che motivano la sicura permanenza dell'immobile in M3, una delle quali del tutto inoppugnabile, vengono per ora omesse per ragioni di tempo.
- - - -
Cosa diceva la scheda decaduta nel 2013?
.
SSI.5.b.7 OFFICINA BENSI (Decaduta ) (15)
Obiettivi:
L'obiettivo è la riconversione dell'edificio attraverso lo spostamento della attività esistente in quanto incompatibile con il funzionamento della zona pedonale.
Destinazioni d’uso:
Residenza e/o Attività Urbane ai piani superiori.
La dimensione di ogni singola unità immobiliare realizzata non può essere inferiore a mq. 65 di S.L.P.
Attività urbane: attività commerciali al dettaglio di piccole dimensioni, ristorazione e pubblici esercizi, attività di sportello e agenzie, attività per lo spettacolo, il tempo libero, l’istruzione, la cultura, la pratica sportiva e la cura personale, attività direzionali e di ufficio.
Interventi ammessi - Quantità insediabili:
Il fronte su via Vittorio Emanuele II è vincolato alla Modificazione edilizia 2, sull’edificio esistente sono ammessi interventi descritti nella Modificazione Edilizia 3 con altezza massima di ml. 10,50
L’intervento è comunque subordinato al recepimento della dotazione di parcheggi pertinenziali ai sensi della L. 122/89 per ciascuna delle nuove unità immobiliari realizzate con destinazione d’uso a Residenza.
Modalità e tempi di intervento:
Concessione edilizia singola unitaria convenzionata la cui richiesta deve essere presentata entro un anno dalla definitiva approvazione delle presenti norme a pena della decadenza.
- - - - - - - -


Aggiornamento 7/2/2015
Come volevasi dimostrare
Il Tirreno del 7 febbraio 2015

Nessun commento:

Archivio blog