giovedì 29 gennaio 2015

Controdeduzioni al Piano Strutturale - Qui, cara giunta, si parrà la tua nobilitate

IL SINDACO e LA GIUNTA comunale sono ora di fronte alla prima prova davvero decisiva e senza appello, riguardo alla loro dirittura, coerenza e capacità di tener fede agli impegni elettorali e al programma, ma anche al volere dei cittadini, espresso senza incertezze nel percorso partecipativo.
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Il Piano Strutturale attualmente in salvaguardia fu adottato in extremis dalla vecchia giunta Biagi e quindi la giunta attuale non ne porta, teoricamente, la responsabilità diretta.
Certo, ci sarebbe il fatto marginale che l'attuale sindaco era l'assessore all'urbanistica della precedente giunta, ma pare abbia proceduto a una riformattazione dell'hard disk e, pare anche al cambio di CPU e scheda madre e quindi, anche se il "case" esterno è lo stesso, la memoria residente è successiva al maggio 2014.
Addirittura ha detto e scritto (testuale): "Dal piano strutturale appena adottato emerge chiaramente qual'è la strada che vogliamo percorrere: AZZERARE IL CONSUMO DI SUOLO favorendo il recupero di aree già urbanizzate e la riqualificazione del patrimonio esistente"
In realtà dall'attuale PS emerge tutto il contrario, ma perlomeno, con questa dichiarazione solenne, la sua innocenza e buona fede è provata oltre ogni ragionevole dubbio.
Programma di legislatura di  "San Vincenzo c'è - Bandini sindaco
firmato (AB) da Bandini in ogni pagina e depositato, come previsto per legge,  in Comune (qui)
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Se l'adozione ricadeva sotto la responsabilità della vecchia giunta, la risposta alle osservazioni e l'approvazione definitiva ricadono invece sotto la piena responsabilità della nuova giunta.
Con la prossima risposta alle osservazioni il sindaco e la giunta si giocano tutta la loro credibilità. Infatti con le correzioni al Piano hanno finalmente la concreta possibilità di mettere in pratica i loro nobili propositi, addirittura scolpiti nella pietra del programma di legislatura.
Come? Molto semplice:
1) Accogliendo le osservazioni della Regione e della Provincia che sottolineano la contraddittorietà di alcune previsioni rispetto al non consumo di ulteriore suolo agricolo e di beni con pecularietà paesaggistiche.
2) Correggendo quindi gli errori del Piano che attualmente stravolgono e vanificano il concetto di "consumo di suolo zero" solennemente assunto da Bandini. Almeno i più marchiani e appariscenti.
3) Resistendo infine alla miriade di richieste di nuova edificazione che si elevano sia dalla nobiltà disinteressata (a chiacchiere), sia dai piccoli e dai grandi proprietari terrieri, affamati di cemento.
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Richieste 1) e 2)
Le richieste della provincia, ma soprattutto della Regione riguardano proprio l’incomprensibile inclusione nell’ UTOE 1.1. del P.S.  di alcuni terreni di pregio agricolo e paesaggistico senza una ragione plausibile al mondo.
Osservazione n. 153 della REGIONE TOSCANA

                Lotti di cui anche la Regione chiede logicamente
l'esclusione per manifesta assurdità
La Regione affinché non ci siano equivoci elenca e descrive in modo puntuale questi terreni che nel P.S. adottato hanno beneficiato di questo “strano” e “incomprensibile” trattamento di favore, rispetto ai moltissimi altri terreni di fascia che invece, giustamente, sono stati eslcusi dall’UTOE.1.1
Fra questi terreni dall’ inspiegabile trattamento di favore, la Regione elenca:
- L’area a sud di Riva degli Etruschi
- L’area a sud degli impianti sportivi
«aree agricole strategiche dal punto di vista paesaggistico.»
Che sia possibile dire di NO alla Regione, alla Provincia, ai cittadini del percorso partecipativo (vero Martina?) alla logica e alla ragionevolezza, non sembra un’ipotesi neppure da prendere in considerazione.
In quel caso sarebbero ben altre le domande alle quali dover rispondere. 
Ovviamente dovranno essere conseguentemente e drasticamente ridotte le esagerate previsioni di nuova SLP, del tutto ingiustificate rispetto ai bisogni e del tutto contraddittorie rispetto agli impegni sottoscritti dal sindaco nel suo programma.
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Richiesta 3)
Le osservazione presentate dai privati, si concludono tutte, invariabilmente, con la richiesta di cementificare nuovo territorio al fine di essere ammessi anch’essi, all’ultimo tuffo, a quel banchetto milionario al quale, negli ultimi lustri hanno partecipato tantissimi sanvincenzini proprietari di un qualsiasi terreno nelle vicinanze del paese.
Il NO della giunta a tutte queste richieste dovrà essere fermo e assoluto. Il programma elettorale dovrà essere rispettato e si dovrà rispondere che  la festa è finita (per tutti, anche per i BIG); il banchetto di pochi a spese di molti è definitivamente terminato, e come sopra spiegato magnificamente da Bandini: 
ZERO e A CAPO”
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Un discorso a parte va fatto per quanto riguarda Rimigliano
- - - - - - - - - - Osservazione su Rimigliano - - - - - - - - -
Le più significative richieste della proprietà (in completa contraddizione con quanto sempre asserito durante l'iter di approvazione della variante al RU) sono le seguenti:
1) Non considerare più come invarianti strutturali le perimetrazioni dei nuclei poderali entro le quali debbono essere contenuti tutti i nuovi edifici, ma decidere nuovi perimetri dell’edificato, volta per volta sulla base di studi eseguiti dalla proprietà
4) L’albergo da 6.000 mq. è troppo lontano dal mare e senza la sicurezza della spiaggia comoda e dedicata, in quelle lande non ci verrebbe nessuno o, come noi dicevamo fin da sei anni fa,  ci verrebbero solo i masochisti benestanti, che però è un mercato troppo ristretto.
E allora l’albergo non si fa più, ma si chiede di riconvertire buona parte di quei metri quadrati concessi in aggiunta (solo perché erano destinati a turistico-alberghiero) in abitazioni private. E l’indotto occupazionale che l’albergo garantiva? Bho!

5) Si chiede di realizzare un campo da golf da 18 buche presso le Chiusacce. Però occorre realizzare una Club House di almeno 1.000 mq.  Come fare? Semplice, basta toglierli dai mq. che il Piano riservava alla destinazione agricola e trasferirli alla Club House.
Che dire? Niente. Su Rimigliano se ne son dette ormai troppe in quasi dieci anni. Non è mai servito a niente. Figuriamoci se servirebbe ora. Quando si diceva che l'albergo in quel posto, senza spiaggia era un buco nell'acqua, tutti i soloni a dire: ma no, non serve; faranno ippica, escursioni naturalistiche, bla, bla. Ci sono ancora gli articoli di giornali e i verbali di consiglio. Ora vedremo come andrà a finire. Ma la verità è sotto gli occhi di tutti. Le furbate non sono più possibili.
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Per finire, qualche considerazione scanzonata (ma non troppo) sulle 140 OSSERVAZIONI DEI PRIVATI esaminate nei dettagli.
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L’85% delle osservazioni sono redatte con lo stampino (chi sarà l’autore ciclostilatore?) e chiedono tutte (davvero originali) che il loro terreno diventi (ma guarda!) edificativo e sia inserito nell’UTOE 1.1., dal momento che dintorno a loro tutti negli scorsi anni hanno costruito, condonato, trasformato annessi agricoli e catapecchie in case.
Perché fino a ieri tutti gli altri sono stati ammessi al sacco di San Vincenzo e proprio ora che toccava a loro, non più? E cosa che brucia ancor di più, perché i due bellissimi e pregiatissimi terreni a sud di Riva degli Etruschi e dei Campi sportivi, SI e invece i loro terreni bruttini e senza pregio naturalistico,  NO?
Eh, bella domanda.
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Poi c’è l’associazione degli operatori turistici che chiede il minimo sindacale… bazzecole, e cioé:
- Poter ampliare a piacere le strutture turistiche esistenti
- Poterle poi però frazionare e vendere a pezzi
- Poterle infine chiudere e trasformare in appartamenti
Sciocchezzuole insomma. Ma tutte nell’ottica del pubblico interesse. Ovviamente
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Gli altri operatori turistici, invece, i Big dei Big cosa chiedono? Anche qui robetta.
Molto semplicemente di portare le nuove superfici turistiche del PS a consumo suolo zero, dai già esagerati 5.000 mq. previsti dal PS agli ancor più graditi 12.000 mq e di concentrare quasi tutti queste decine di migliaia di metri quadri nei terreni di loro proprietà,  lungo il mare e nei fertili e bei campi agricoli oltre la ferrovia.
E meno male che siamo in un periodo di crisi e che gli stessi hanno rinunziato e non hanno dato seguito agli ampliamenti e adeguamenti già concessi e rilasciati negli scorsi anni. Se ci fosse stato il boom cosa chiedevano? 100 mila mq.?
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Poi ci sono i pezzi grossi e i nobili e i soprannobili che presentano osservazioni di 86 pagine scritte da avvocati, che sembrano dei ricorsi alla corte costituzionale, dove alla fine si offrono tutti, pur digrignando i denti,  di ritirare tutti i ricorsi al TAR se i loro terreni vengono rimessi edificativi.
Addirittura, con nobile disinteresse viene offerta in dono al Comune una preziosissima ex discarica d’immondizia, in cambio però della possibilità di edificare su di un altro terreno agricolo.
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Ma vincono la palma delle osservazioni più originali, gustose e irresistibilmente spassose, queste due, a pari merito.
1) Nella prima due fratelli sdegnatissimi e offesissimi per l’esclusione del loro terreno dall’UTOE 1.1. e quindi dall’edificabilità, prima piangono per l’ingiustizia patita, poi fanno anche presente di aver rivalutato fiscalmente il loro terreno, pagando inutilmente (bravi furbi verrebbe da dire) un sacco di tasse. Infine concludono minacciando amministratori e funzionari, “personalmente” responsabili, di chiedere il risarcimento dei “pregiudizi patiti e patiendi” a causa del loro comportamento.
Firmato: i fratelli Capone (che siamo noi), salutando indistintamente e senza nulla a pretendere.
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2) Nella seconda, il proprietario di alcuni fertilissimi terreni agricoli,  offre generosamente al Comune di mascherare gratuitamente gli orrendi palazzoni che offendono la vista dei turisti quando arrivano a San Vincenzo lungo la vecchia Aurelia provenendo da sud. Gentilissimo davvero, direte. Ma come vorrebbe procedere questo benefattore?
Molto semplice: costruendo nei propri campi e quindi di fronte ai palazzoni, tante graziose casette a due piani, tipo Heidi, con tanti gerani, che con la loro leggiadria costituirebbero uno schermo e distrarrebbero il turista dalla visione deprimente dei palazzoni. Naturalmente, in cambio,  il Comune dovrebbe gentilmente rendergli edificabili i suoi campi.
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Meravigliosi. I numeri uno. Senza alcun dubbio.


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