giovedì 22 gennaio 2015

Come sprecare altri 872.000 euro, peggiorare le cose, fare danni irreversibili e vivere contenti.

Il Comune, ormai in preda ad una irrefrenabile "coazione a ripetere" (gli errori) ha annunciato che:
1) Entro l'estate raddoppierà (o farà raddoppiare) la scogliera sommersa realizzata due anni fa a protezione della sacra "spiaggia d'oro" (dal porto alla foce del Renaione) che, nonostante l'aggiunta di due costosi ripascimenti,  ha dato risultati disastrosi, peggiorando l'erosione e provocando alluvioni di sassi frantumati.
2) Subito dopo l'estate, con 872.440 euro (secondo lotto del mai sufficientemente lodato progetto Aminti di 1.220.000 euro), dicono piovuti dall'Europa o forse dalla Regione,  o forse dalla Provincia, o forse da un ignoto benefattore, proseguirà la famigerata scogliera sommersa targata Aminti (che forse sarà anche un po' emersa) dalla foce del Renaione alla foce delle Prigioni.
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Che tutta la faccenda sia una follia masochistica è cosa nota e scontata per tutti coloro che hanno avuto modo di osservare tutta la serie di sciagurati, costosissimi, inutili e controproducenti interventi succedutisi in questi anni in quel tratto di spiaggia. Salsiccioni, pennelli, pennellesse, scogliere di vario tipo. Un pozzo senza fondo di soldi pubblici sprecati in progetti e opere che hanno dato tutti lo stesso risultato: "Peggio di prima".

Qui sotto una foto scattata agli inizi del 2013, subito prima che iniziassero i lavori della prima scogliera sommersa. 
In alto a nord del Renaione, la "spiaggia d'oro", com'era prima che ci venissero affogati 500.000 euro fra scogli e ripascimenti. Era molto, ma molto meglio di ora e senza sassi.
In basso, dal Renaione alle Prigioni, la spiaggia che dovrebbe essere rinchiusa in autunno da 800.000 euro di scogliere forse sommerse, ma forse emerse.
Conserviamo questa foto per fare i malinconici confronti fra un paio d'anni.
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Oltretutto in quelle tinozze di acqua stagnante, dopo le piogge  ci finiranno le acque motose (nella migliore delle ipotesi) o merdose (nella peggiore) del Renaione e delle Prigioni, restandovi imprigionate per settimane, senza più possibilità di un efficace diluizione naturale.
Auguri sinceri a tutti i bagnanti aficionados di quelle tinozze.

2013
Ma, ci si chiede, perché il Comune insiste a sbattere a testa bassa contro il muro, contro ogni prudenza, logica e razionalità?
Si dice che i motivi siano questi:
1) I balneari scalpitano e anche se le spiagge non sono peggiorate rispetto agli anni passati, vogliono sempre spiagge più grandi, più lunghe, più capienti. Ma se ne intendono i balneari di dinamica delle correnti e di teorie di protezione? No, ma vogliono che venga comunque fatto qualcosa, qualsiasi cosa, a qualunque costo, specie se a pagare è il comune, e quindi scalpitano e, si sa, quando i balneari scalpitano in Comune vengono assaliti dall'ansia.
2) Il Comune ha già speso cifre folli in consulenze ciofeca, centinaia di migliaia di euro, e si rifiuta di ammettere di avere sprecato quei soldi e così, come molti giocatori sfortunati o maldestri, anziché ritirarsi dal tavolo, raddoppia la posta, sperando di rifarsi. Tanto i soldi ce li mette la Sales? la Regione? l'Europa? oppure alla peggio (ma no, dai) i cittadini.
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Eppure, oltretutto, tutta questa disastrosa erosione non c'è mica. Gli addetti si disperano sempre e piangono dopo ogni mareggiata invernale quando la spiaggia si ritira per qualche settimana. I giornali fanno i titoloni: "Spiaggia sparita" "Balneari disperati" "stagione a rischio", e via piangendo. Poi dopo un po' la spiaggia, zitta, zitta, riallunga, magari più di prima, ma nessuno se ne accorge mai,  neppure i giornali. E' come per le smentite: non fanno mai notizia.
Ma se si guarda le fotografie sul lungo periodo, sia pure con le approssimazioni dovute al periodo casuale di scatto della foto, si vede che questa tragedia dell'erosione non esiste proprio.
Sostanzialmente è la stessa spiaggia da cinquant'anni, che va e viene, con qualche picco negativo (vedi periodo della foto del 2007), con altri picchi positivi, ma mediamente è la solita.

1954

1978

1988

2000

2007

2010
Chissà cosa ci dirà di bello e decisivo sulla "dinamica dei litorali di san Vincenzo" fra qualche mese (magari a lavori già fatti) l'illustre prof. Pranzini in cambio dei nostri 40.000 euro?
Speriamo qualcosa che a San Vincenzo non sanno già tutti, anche i sassi, pur mai pagati da nessuno.
Ma l'avrà mai guardate queste foto? Ma sì, dai!
Forse le conosceva anche Aminti, ma poi s'era confuso.







Quindi, alla fine, sia per accontentare i balneari che pretendono che il Comune allunghi le "loro" spiagge, sia per spendere comunque dei soldi dati (forse) dalla Regione, ma sempre nostri, sono state eseguite e continueranno ad essere eseguite opere:
- non necessarie
- controproducenti
- irreversibili
- dall'impatto ambientale disastroso
che stanno togliendo e sempre più toglieranno a San Vincenzo la sua maggiore e più preziosa caratteristica: la bellezza e naturalità delle sue spiagge di sabbia fine.
Non contenti di avere distrutto, con la costruzione del porto, quasi un chilometro di bellissima spiaggia naturale ora stanno distruggendo le residue spiagge naturali cittadine, riducendole a prode sassose affacciate su tinozze di acqua stagnante. 
Davvero incomprensibile ed inconcepibile.









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