mercoledì 29 gennaio 2014

Ecco come diventerà fra pochissimo anche la spiaggia di Rimigliano - Vi piace?

Questi sono SOLO ALCUNI degli interventi che verranno eseguiti fra poco su tutti i sei chilometri di SPIAGGIA di Rimigliano.
Gli interventi illustrati dalle fotografie che seguono (foto di questi giorni, tratte dal gruppo facebook  "San Vincenzo in laboratorio, proposte e suggerimenti") sono stati eseguiti dagli stessi progettisti di Rimigliano (società Nemo), sulla spiaggia della STERPAIA, a sud di Piombino
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1) Per la Sterpaia questi interventi, pur rendendo la spiaggia difficilmente praticabile, sono forse indispensabili, dal momento che si tratta di un litorale quasi distrutto, con arenile cortissimo, privo di duna e di vegetazione, con le onde che, durante le mareggiate, penetrano abbondantemente nel bosco moribondo retrostante.
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2) Per Rimigliano, renderanno la spiaggia ugualmente impraticabile ai bagnanti, ma saranno del tutto INUTILI, vista la lunghezza tripla dell'arenile, il dislivello medio di due metri fra il livello del mare e il piede della duna, e la presenza di una duna ben formata e con vegetazione diffusa.
(sulla palese inutilità di intervenire a Rimigliano vedi QUI)
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3) A Rimigliano le opere devastanti di queste foto, a cui si aggiungeranno anche altre, non previste alla Sterpaia, come le trincee di due metri di profondità, scavate sulla spiaggia e riempite con salsiccioni di geotessuto pieni di ramaglie, serviranno ad un unico ed esclusivo scopo: spendere ad ogni costo, con precisione, da parte della PROVINCIA di LIVORNO, con l' assenso ossequiente del COMUNE di SAN VINCENZO, tutti i 770.000 euro incautamente elargiti dieci anni fa dalla Regione Toscana e che rischiavano di dover essere restituiti.
La spiaggia risulterà semi impraticabile con quasi tutti i sentieri di accesso sbarrati, la duna e la macchia recintati e sbarrati da cumuli invalicabili e solo con la parte anteriore della spiaggia, vicina al mare, ancora usufruibile.
In caso di mare mosso o di mareggiate. La spiaggia sarà interdetta e pericolosissima per chi ci si avventurasse. Infatti, in caso di improvvisa onda lunga, non ci sarebbe via di scampo, e si verrebbe sbattuti sui tronchi appuntiti e sui pali di recinzione.
Se l'enorme massa di ramaglie secche infiammabili, accumulate in vicinanza della vegetazione, dovessero prendere fuoco per il gesto di qualche amante dei falò sulla spiaggia, o di qualche piromane, andrebbero rapidamente in fumo in pochi minuti non solo opere costate centinaia di migliaia di euro, ma, in caso di contemporaneo ponente o libeccio, potrebbe andare in fumo l'intero Parco di Rimigliano a mare.
Nella Relazione di progetto, questa eventualità (probabilissima, quasi certa) non è stata nemmeno presa in considerazione. Non ci hanno proprio pensato. O forse si è creduto meglio sorvolare per non rischiare uno stop da parte di qualcuno con la testa sulle spalle.
Ma è mai possibile correre un rischio così tragico, devastante e irrimediabile? Oltretutto correrlo per nulla; solo per far girare quattro soldi?



Anche il bosco retrostante sarà devastato con tagli intensivi per ricavare i tronchi e ramaglie necessarie per i cumuli sulla spiaggia.
I sentieri interni saranno allargati e calpestati per passare con le ruspe e i carrelli di legame diretti a alla spiaggia.
L'ambiente selvaggio e quasi intatto di Rimigliano a mare (spiaggia, duna, sentieri, macchia mediterranea e bosco) diventerà una schifezza artificiale, ostile, pericolosa,  privata di tutti i suoi attuali pregi, pressoché UNICI.
La meravigliosa spiaggia, selvaggia e intatta, di Rimigliano è una delle meraviglie naturali più conosciute d'Europa, anche grazie alla sua incredibilmente facile accessibilità, sconosciuta a tutti gli altri più bei siti naturalistici. 
La sua rovina estetica e la sua provocata inaccessibilità, inutile e assurda, sarà uno scandalo senza precedenti. Ma una volta fatti i lavori, tutto sarà irrimediabile.




Per ultima cosa.
Questi sei chilometri di cataste, stecconate, recinzioni, pali, cartelli di avviso e di divieto, sbarramenti dei sentieri, gabbionate, recinti e quant'altro, saranno ben presto danneggiate dal mare e dal vento, in parte distrutte, e anche vandalizzate da qualche ingabbiato. 
Le ramaglie e i tronchi vari si spargeranno dovunque; e con lo scirocco arriveranno anche in paese. 
Il Comune, a meno di non lasciar andare tutto allo scatafascio,  si troverà a dover sostenere opere di manutenzione continua di queste opere pazzesche, (soggette a rapidissimo degrado) nel parco, sulla spiaggia, nei sentieri e sulle recinzioni, manutenzioni che sono state stimate nell'ordine di oltre 100 mila euro l'anno, a fronte dei costi attuali prossimi allo zero.
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E tutto questo disastro per cosa? 
Solo esclusivamente per l'avidità e stupidità di pochi e la dabbenaggine e l'inerzia di tanti.
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Per chi non ci crede: precedenti Post con tutti i dati dell'intervento approvato dalla Provincia.
http://san-vincenzo-livorno.blogspot.it/2009/04/non-si-sa-come-spendere-77468535-euro.html

Questa è la zona, seicento metri a sud della foce del Botro a Marmi, dove è previsto il doppio intervento (scavo di trincee con interramento di salsiccioni in geotessile, cordone di legname sciolto ai piedi della duna e recinzione su megapali antivandalismo, in mezzo alla spiaggia)
Solo follia, o atto criminale? 

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