sabato 19 gennaio 2013

Rimigliano - Presentato il progetto per 8 villette nel podere delle Chiusacce. Riuscirà il buon architetto Tori a cavarci le gambe?

Il 28 dicembre scorso la Rimigliano srl ha presentato in Comune la prima richiesta di permesso edilizio, dopo l’approvazione della variante del Regolamento Urbanistico per la tenuta di Rimigliano.

La richiesta riguarda la ristrutturazione di 457 mq di edifici del podere Le Chiusacce, la demolizione dei rimanenti 502 mq di annessi del podere, di altri 862 mq di oggetti vari della tenuta e la loro sostituzione con 1.365 mq. di nuovi edifici da realizzare all’interno del nucleo poderale. Per un totale complessivo fra ristrutturato e del tutto nuovo di mq. 1.822 (il doppio di quelli oggi esistenti nel podere), da suddividere in 8 unità immobiliari terra-tetto con superficie media di mq. 227.
Il progettista, e questa è la prima vera sorpresa, non è l'indaffaratissimo studio Sparapani, ma l’architetto Bernardo Tori di Firenze. L’iter della pratica non si preannuncia però per nulla scontato.
Per prima cosa bisognerà acquisire il parere favorevole ella Soprintendenza e quindi l’autorizzazione paesaggistica. Trattandosi della Soprintendenza di Pisa, sempre molto acquiescente con il Comune di San Vincenzo (basti pensare ai vari ecomostri sulla spiaggia, ingollati senza colpo ferire) non ci dovrebbero essere eccessivi problemi.
Più complicato appare il rilascio del permesso comunale, vista la fantozziana normativa prevista dall’art. 5 del Regolamento Urbanistico Comunale, più volte rimaneggiata e taroccata su proposta del dirigente Filippi, ma risultata poi, alla prova dei fatti, inadeguata, grottesca, stravagante ed estremamente scivolosa e rischiosa per chi dovesse applicarla.
Da ultimo il Comune, non sapendo più dove battere il capo, ha creduto bene (con determina n. 592 del 23.10.2012) di impegnare  la somma di 7.078,50 di euro (tanto paga il Comune) per affidare allo studio legale Gracili di Firenze, l’incarico di riscrivere per l’ennesima volta (la terza o la quarta) l’art. 5 del RU affinché, una buona volta, consenta finalmente (senza però dichiararlo sfacciatamente) il condono automatico e gratuito di tutti gli immobili anteriori al 1967, anche se totalmente privi di licenza o autorizzazione, (come risultano buona parte dei quelli esistenti nella tenuta di Rimigliano), sulla base di semplici testimonianze di benevoli testimoni d'annata.
Vedremo come questa incredibile e paradossale vicenda si concluderà.
Una sola cosa è certa. Alla fine l'art. 5 del R.U. di San Vincenzo, risulterà l'articolo più caro (circa 2 mila euro a rigo) di tutta la storia urbanistica italiana del dopoguerra. Un primato di cui andare fieri, al pari della (anch'essa pagata salatissima) bandiera blu.
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Da alcune indiscrezioni provenienti da Firenze, ecco come dovrebbe essere l'articolo 5 del R.U. definitivamente modificato:
Art. 5 
"Per gli edifici esistenti nei Sistemi ambientali ed insediativi del territorio Comunale, realizzati prima del 1° settembre 1967, ancorché difformi dal progetto esistente agli atti comunali, ancorché privi di abitabilità, ancorché privi di planimetrie catastali dell’epoca, ancorché abusivamente realizzati, ancorché precari, la conformità urbanistica ed edilizia dell’edificio è attestata dalla semplice dichiarazione, ancorché fasulla, da parte del proprietario, o ancorché di qualsiasi altro personaggio, ancorché fuori di testa, dell’esistenza al 1°settembre 1967  dello stesso edificio, od ancorché oggetto precario, od ectoplasma, ancorché non conforme allo stato attuale.
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Per i precedenti



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