sabato 28 marzo 2009

RICONTRORDINE & SALSICCIONI

L'assessore Pini il 3 marzo scorso in consiglio Comunale aveva assicurato che l'intervento di riempimento della buca sottomarina misteriosamente creatasi per cause naturali, era finalmente terminato. Che il materiale scaricato si trovava almeno ad un metro sotto al pelo dell'acqua. Che la pista camionabile di servizio che aveva esaurito il suo compito, sarebbe stata subito smantellata.
In effetti la pista è stata smantellata, ma al suo posto invece dell'acqua è rimasta una sassaia irregolarmente affiorante di orribile aspetto, pericolosa e non prevista da alcun progetto o autorizzazione.
vedremo nei prossimi mesi come evolverà questa telenovela.

Intanto il superprogramma di rendering della Sales ci fa vedere come apparirà in agosto la prestigiosa spiaggia di cui sopra, su cui finalmente si potrà nuovamente riversare il popolo degli orfani della ex spiaggia cittadina di viale Marconi. La Sales comunica che non verrà fatto pagare alcun biglietto di ingresso. Anche i tuffi nella nuova sassaia saranno del tutto gratuiti.
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Intanto il nuovo porto, riordinato e spazzato comincia finalmente ad apparire nel suo pieno splendore.
Nei prossimi giorni tuttavia, quando saranno stati gettati i solai dei parcheggi-garage (che appaiono inspiegabilmente più alti di viale Marconi) la bellezza dell'intervento apparirà ancora più evidente. Come evidente sarà anche l'avvenuta sparizione della vista del mare. Evviva!
Strani avvistamenti dalle parti del Delfino e anche della Barcaccina. Orrendi tranci di geotessuto rinforzato in poliestere con tracce di grosse cuciture, strappati e sbrindellati sono stati spiaggiati, nonostante i tentativi di alcuni volontari di rimetterli in mare. Secondo alcune voci raccolte in loco si tratterebbe di brandelli dei famosi salsiccioni del professor Aminti, buttati in mare mesi fa per proteggere la costa dall'erosione. Sarà vero? Sarah Ferguson? Sarà il caso di accertarsene prima di buttare in mare qualche altra centinaia di migliaia di euro?

domenica 22 marzo 2009

Il Comune e la Soprintendenza si sono già troppo spesi per il Porto e sono esausti .La Provincia è tanto lontana e distratta. ....Ma la Forestale ????

Nel Parco di Rimigilano la stagione non è mai morta, ma è sempre propizia per nuovi lavori. Zitti zitti.... piano piano... ogni anno qualcosa di nuovo, che più sotto si provvede a documentare.
La zona è quella di pertinenza Garden Club - Residenza dei Cavalleggeri, che ormai molti considerano privata ed esclusa da ogni vincolo.
In realtà non è così. la zona fa ancora parte del Parco, sottoposta ad una moltitudine di vincoli conservativi (del parco, paesaggistici, forestali, provinciali), ma in pratica è come se fosse una zona di periferia degradata, dove tutto è permesso (o meglio, tacitamente tollerato).
Questa porzione di Parco oramai irrimediabilmente compromessa, sia nella zona boschiva che nella zona della duna vera e propria, è l'esempio lampante e l'anteprima di ciò che diverrà (con l'attuazione della variante al Piano Strutturale) anche il rimanente parco di Rimigliano, in genere ed in particolare nella zona di pertinenza dell'Albatros e del nuovo erigendo Albergo.
In queste due zone, oltre alla spiaggia in concessione (esplicita o mascherata con il trucco dell'affitto) sarà permesso di attrezzare due tratti di circa 500 metri del bosco e della duna, con strade carrozzabili, ristoranti, bar, depositi, alloggetti per il personale, poligoni di tiro con l'arco, docce, chioschi dei gelati, piazzette per i giochi.
Alla faccia del Parco naturale e dell'invariante strutturale.
Esattamente come è stato fatto in questi anni nella zona del Parco compresa fra Riva degli Etruschi e il Botro ai marmi (gestita da Garden Club e Residenza dei Cavalleggeri) dove le norme e i vincoli tuttora vigenti non avrebbero potuto in alcun modo consentire di distruggere il Parco, cosa che invece è stata tranquillamente lasciata fare.
Nuova massiciata stradale per carichi pesanti - foto 22/3/2009Allargamenti stradali (ormai autostradali) - foto 22/3/2009
Ampliamenti e soprelevazioni - 22/3/2009
Mansarde e loft - 22/3/2009
Cancellate zincate e cartelloni gelatiferi - 22/3/2009
Ristobar, massiciate, ghiaino - 22/3/2009
Qualcuno si ricorda ancora, una diecina di anni fa, la bellezza inviolata di questa zona del parco e della duna?
Tutto perduto per sempre.
Per cosa? per un ristobar e qualche gelato ?
No per l'avidità, ma più che altro per la stupidità umana.

mercoledì 11 marzo 2009

Contrordine compagni

La nuova Camionabile: San Vincenzo-Gorgona
17 marzo 2009
- Lo stretto che era stato aperto è stato richiuso ed ora il molo autogenerato è stato decisamente allungato di circa trecento metri ed ha assunto l'aspetto di una camionabile che si dirige baldanzosa verso l'isola della Gorgona. (vedi foto sotto)
Con le attuali dimensioni il molo costituisce già un pericolo per la navigazione, ma tant'è, visto che è del tutto irregolare, tanto vale che lo sia fino in fondo. Certo la società Marina di San Vincenzo potrebbe perlomeno aggiornare i disegni e i rendering del nuovo porto che si possono ammirare sul suo sito internet ospitato sul sito del Comune, (vedi foto sopra) dove del nuovo incredibile molo, naturalmente, non c'è traccia.
Fare e disfare... E' tutto un lavorare. (ma le autorizzazioni?)
Però se ci si gira lo spettacolo è di assoluta bellezza. vedete come è stato valorizzato il vecchio nucleo centrale del paese. Il cor si risolleva! Certo bisogna ringraziare il Comune che ha studiato un inserimento così squisito dei nuovi volumi e la Soprintendenza di Pisa che ha preteso con indefessa dedizione che i nuovi edifici, per rispettare il vincolo paesaggistico, avessero forme e materiali tradizionali e non in contrasto con quelli del borgo marinaro retrostante. Grazie di cuore a tutte queste autorità sempre così attente, puntuali e disinteressate.

Il misterioso stretto che appare e scompare
5 marzo 2009 - Il misterioso molo sorto misteriosamente nei mesi scorsi a seguito di un bradisismo e quindi, trattandosi di fenomeno naturale, senza bisogno di tutti i 7 nulla osta necessari, è improvvisamente collassato per un tratto di circa quattro metri, formando uno stretto. Lo scopo di tale interruzione non è quello di permettere il transito del traffico mercantile, bensì di impedire ai fotografi di accedere all'istmo Sales, e scattare foto come quelle di cui al post precedente, che evidentemente non sono piaciute.
Effettivamente facevano schifo. Non le foto, ma il soggetto.

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